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15/05/2019
Guida completa alla progettazione di una cucina

Guida completa alla progettazione di una cucina

Da diverso tempo scriviamo per questo blog della nostra passione, ovvero l'arredamento. In particolare dell'arredamento della cucina.

È arrivato il momento di riassumere tutti i dettagli riguardo la progettazione di una cucina con la ”guida completa alla progettazione della cucina”!

Abbiamo redatto, io e i miei colleghi, decine di articoli esplorando ogni tema riguardo l’ideazione e la progettazione dell’ambiente più importante della casa ed ora abbiamo pensato ad un articolo essenziale ovvero una guida completa alla progettazione della cucina!

In questo articolo andrò ad approfondire tutti gli aspetti riguardanti le fasi iniziali della composizione di una cucina:

Le tipologie di Cucina

Cominciamo dalle basi.

Lo sai cosa sono le aree del lavoro in cucina? Sostanzialmente si tratta delle 3 aree in cui, durante la preparazione dei nostri manicaretti, andremo ad operare. La prima è la zona di conservazione (dispensa e frigorifero), la seconda è la zona di lavaggio (lavelli e lavastoviglie) e la terza, ovviamente, è la zona di cottura (fornelli, forno e microonde).

È di fondamentale importanza che queste 3 aree siano ergonomiche, ovvero facilmente raggiungibili ed utilizzabili durante le differenti aree di lavoro in cucina.

Le principali soluzioni di composizione di una cucina sono 6 e devono tutte cercare di rispettare le 3 aree di lavoro. Eccole:

Cucina lineare: ovvero una cucina in cui tutti i mobili sono allineati seguendo un’unica parete. In questo caso l’ergonomia delle 3 zone di lavoro viene un po’ compromessa, a meno che non si possa optare per una “doppia corsia”, ovvero l’inserimento della cucina in corridoio. In questo caso, con una pianificazione adeguata, le zone potranno essere rispettate ergonomicamente.

Cucina ad L o ad angolo: la classica cucina, come siamo abituati a vederla. Due lati su quattro della stanza in cui viene posizionata saranno occupati, sfruttando così la geometria per ricavare lo spazio per il tavolo e le sedie. L’area di lavoro solitamente è molto elevata in altezza e permette di separare ed ottimizzare le zone di lavoro.

Cucina a U o ferro di cavallo: è l’evoluzione delle cucine ad angolo e vede tre lati dell’ambiente occupati. Perfetta per l’ottimizzazione delle tre aree di lavoro: si prevede una zona per parete, rendendo così la cucina altamente ergonomica e funzionale. La parola d’ordine è fluidità.

Cucina con penisola o isola: qui lo spazio necessario è molto. Le cucine con isola o con penisola infatti richiedono un’area importante per via del piano di lavoro addizionale (l’isola o la penisola appunto) che solitamente viene collocato verso il centro della stanza. Queste composizioni sono naturalmente molto ambiziose per quanto riguarda l’aspetto scenografico. Una cucina con penisola lascia sempre a bocca aperta, quindi consiglio sempre, se lo spazio è sufficiente, di optare per questa soluzione, anche per quanto riguarda l’ergonomia delle zone di lavoro. Ma non è tutto rose e fiori, le cucine di questo tipo hanno sicuramente dei pro, ma anche dei contro.

Cucina integrata alla zona living: questa forse è la soluzione più “smart” per sfruttare tutto lo spazio disponibile nei moderni open space che si trovano in commercio. In questo caso la cucina sarà integrata con il soggiorno andando a formare un unico “blocco” che svolge entrambe le funzioni, facendoci risparmiare spazio.

I fattori da tenere in considerazione nella progettazione

Una volta scelta la forma della cucina, la fase di progettazione continua tenendo in considerazione alcuni aspetti molto diversi tra loro.

Sicuramente uno degli aspetti fondamentali è quello che riguarda gli impianti idrici ed elettrici. Spesso siamo vincolati da questi nella scelta della pianta della cucina. In particolar modo gli impianti idraulici sono fondamentali: il più delle volte non conviene spostarli e quindi tutta la cucina deve svilupparsi attorno al lavandino e alla lavastoviglie. In questo caso non si ha molta scelta: è compito dell’arredatore trovare una soluzione creativa per risolvere questo problema.

Un fattore che la maggior parte delle volte non viene considerato è la nostra altezza. Quanto sei alto/a? Sembra una domanda completamente casuale, ma nella progettazione della cucina è fondamentale. Infatti, in base alla nostra altezza andrà disegnata la cucina, partendo dalla distanza da terra del piano di lavoro. Se siamo alti 1,85cm è molto importante che la cucina stessa sia alta almeno 90cm (se non di più) e, viceversa, se siamo alti 1,60cm, è bene non superare gli 85cm totali. L’altezza della cucina da terra è data dalla somma di zoccolo (il “battiscopa”, che può essere metallico o di legno), base (solitamente alta 70cm) e piano top di lavoro.

Il concetto dell’altezza si collega con il prossimo punto che ti voglio proporre, ovvero la classica diatriba tra design e funzionalità. La nostra cucina deve essere bella o pratica? La mia esperienza mi porta a dare la risposta: deve essere pratica. Il problema principale è capire quello di cui hai bisogno in termini di funzionalità e solamente dopo passare alla parte estetica. Pensa allo spazio che hai a disposizione, ai problemi che negli anni hai incontrato in tutte le cucine dei tuoi parenti e amici e cerca di fare in modo che la tua sia perfetta. Tutto si deve basare sulle tue abitudini. Il forno a microonde lo usi tutti i giorni? Allora è il caso di posizionarlo sul piano di lavoro, nella zona di cottura. Lo usi raramente? Puoi riporlo all’interno di un mobile per non rovinare lo stile della cucina.

La fretta è una cattiva consigliera. Ricordati sempre che una cucina può durare anche più di 20 anni, quindi è necessario considerare tutto già in fase di progettazione. Informarsi, anche attraverso questo blog, è quindi importantissimo per avere meno problemi in futuro. Il suggerimento che do sempre è quello di chiedere consiglio ad amici e conoscenti: chiedi a loro cosa cambierebbero della loro cucina, cosa li soddisfa e cosa invece hanno “imparato” con l’utilizzo nel tempo.

Un’altra scelta da prendere che potenzialmente può avere effetti importanti è quella tra piano cottura a induzione o a gas. Ci sono diversi pro e contro: tra i punti a favore dei piani cottura a gas c’è sicuramente il loro prezzo tendenzialmente più economico della loro controparte elettrificata e la possibilità di utilizzarli con qualsiasi tipo di pentolame. Inoltre funzionano anche in caso di black-out. Di contro, i fornelli a gas disperdono molto calore e di conseguenza allungano di molto, rispetto all’induzione, i tempi cottura e sono potenzialmente più pericolosi, come tutti gli elettrodomestici a gas. Questo articolo può aiutarti nella scelta!

L’ultimo consiglio che mi sento di darti riguarda la cappa aspirante. Uno dei miti che abbiamo sfatato diceva appunto che sostanzialmente non è necessaria. Niente di più sbagliato! Oltre che per gli odori, la cappa aspirante è utilissima per la condensa che si crea cucinando senza aerazione. Ne esistono di due tipologie: quelle filtranti e quelle aspiranti, che necessitano della canna fumaria. Se cucini molto, la scelta dovrebbe ricadere su una cappa aspirante. Al contrario, potrebbe bastare la cappa filtrante (ricordati però di cambiare regolarmente i filtri!).

Le cucine in base agli stili del momento

Dopo aver tenuto in considerazione quanto abbiamo appena visto, è arrivato il momento di scegliere lo stile. In commercio ci sono migliaia di proposte, ma i due stili principali rimangono il classico e il moderno.

Cucine Classiche

Partiamo dalle cucine classiche: i materiali più utilizzati sono quelli della tradizione. Legno massiccio, rovere, abete e legno massello uniti alle ceramiche ed ai marmi dei piani di lavoro. Il tutto insieme agli accessori tipici di questo stile: cornici, capitelli, lesene, boiserie, elementi in muratura, piedini, rubinetteria e maniglie di ogni tipo. L’insieme viene impreziosito nei colori caldi del legno e in celeste, giallo, azzurro, rosso e i vari creta, corda, verde salvia, juta e attraverso l’utilizzo di marmi e graniti per il piano di lavoro.

Ricorda, classico non vuol dire vecchio. Puoi nascondere tutta la tecnologia che vuoi sotto al legno: forni d’avanguardia, frigoriferi capienti ed efficienti e lavastoviglie di ultima generazione.

Sotto la macro-categoria “cucina classica” ricadono diversi stili particolari che meritano di essere citati.

Il primo sicuramente è lo stile country, che come si può intuire dal nome si rifà alla campagna. Nasce alla fine del 1800 in Inghilterra proprio in contrapposizione allo stile classico dell’epoca. Allora si sentiva il bisogno di allontanarsi dai fasti dello stile vittoriano per raggiungere un look più genuino, più campagnolo. Gli elementi caratteristici sono la latta, i forni e fornelli in stile vintage e il verde, inteso come piante e piantine.

Un altro stile che vale la pena di citare è il coloniale. Nasce dal periodo delle grandi colonizzazioni iniziate nel 17esimo secolo ed è stato influenzato, negli anni, da innumerevoli culture. La caratteristica dello stile coloniale è infatti quella di essere legato, in termini di design, dalla zona del mondo in cui si trova la cucina. I legni scelti possono essere esotici per quanto riguarda lo stile coloniale “orientale”, quindi palissandro, teak e olmo d’oriente o più classici, per lo stile coloniale “nord americano” (quercia, sequoia, mogano, ciliegio, noce). In entrambi non possono mancare lampadari in metallo, boiserie in legno e tappezzerie vistose per le tende, tappeti e divani.

L’ultimo stile che voglio citare, forse il mio preferito, è lo stile marinaro. Hai presente quelle giornate lunghissime e meravigliose passate nella tua località balneare preferita? Le emozioni e quel senso di spensieratezza che solo l’estate può dare? Ecco tutto questo si può ritrovare nello stile marinaro. Le cucine in questo stile utilizzano il blu e il bianco, in particolare nella finitura pastello per caratterizzarsi, assieme agli accessori in vimini e in stile marinaro (piatti, soprammobili, tovaglie, tappeti, ecc).

Cucine Moderne

Lo stile moderno è quello che siamo abituati a vedere nelle case della maggior parte degli italiani. Ante bianche, finiture opache o lucide, grandi frigoriferi a libera installazione e linee semplici e squadrate. Il design pulito prevale sui fronzoli tipici dello stile classico, esaltando il minimalismo e gli accessori, come ad esempio la cappa e lo schienale paraschizzi.

Ci sono delle caratteristiche che tutte le cucine moderne condividono. La prima è sicuramente l’utilizzo di tecnologia, nel look e nelle funzionalità, d’avanguardia. Spesso poi le cucine moderne fanno uso di scaffalature o mensole a vista e della apprezzatissima penisola.

Dal moderno sono derivate due espressioni di stile che hanno raccolto molto successo e che voglio raccontarvi: il minimal e l’industrial.

Il minimal, nato negli anni ‘60 come stile architettonico, sta prendendo sempre più piede nella case che arredo. È uno stile difficile: o lo si ama o lo si odia, in quanto porta all’estremo il rigore estetico. Composizioni lineari semplici e poco elaborate, colori neutri, forme nette e assenza di orpelli: questo è il minimal, forse lo stile che dona la massima espressione di modernità alla cucina.

L’industrial invece nasce a New York negli anni ‘50, all’epoca dei primi loft, ovvero spazi di vecchie fabbriche in disuso recuperati e riadattati per uso abitativo. Si caratterizza per l’uso del metallo nei complementi d’arredo e nelle strutture portanti (nei colori tipici dell’acciaio, dell’alluminio e del ferro) e per l’uso del legno ad effetto invecchiato.

Le finiture che vanno a completare l’arredamento della cucina in stile industrial sono ovviamente l’effetto ruggine e l’effetto cemento, utilizzabili nei materiali dell’arredamento e dei complementi.

L’uso degli spazi

Adesso vi dirò una cosa ovvia: arredare una cucina grande è molto semplice!

Si può tranquillamente utilizzare un’isola, una penisola o un grande tavolo per riempire la stanza. Per limitare la sensazione di “troppo spazio” e incorniciare la cucina si possono realizzare, con l’aiuto di un buon cartongessista, degli abbassamenti dei soffitti in cui incastonare faretti, barre LED, bocchette di aspirazione, ecc.

Il gioco si fa duro quando dobbiamo arredare una cucina di piccole dimensioni.

Le case degli Italiani si sviluppano su superfici sempre più ridotte e questo, per forza di cose, si ripercuote anche sulle cucine, che hanno bisogno di un arredamento pratico e funzionale, più che nel passato.

Ci sono infatti degli errori da evitare per arredare le cucine di piccole dimensioni.

Per prima cosa è bene non oscurare i punti luce (finestre e lampadari) con tende o mobili, in modo da permettere alla luce di diffondersi in modo naturale. Poi ci sono gli elettrodomestici, in particolare il frigo che non dovrebbe essere, per quanto sia bello, a libera installazione in quanto molto ingombrante. È molto importante inoltre rispettare le misure delle aree di lavoro (quelle di cui ti ho parlato ad inizio articolo) comprendendo nella progettazione della cucina piani di lavoro da 60cm o 40cm adiacenti al piano cottura per l’appoggio, uno spazio di almeno 120cm per permettere il passaggio tra il tavolo e la parete o qualsiasi altro elemento. Se è presente la lavastoviglie è inoltre buona norma lasciare almeno un metro di distanza davanti a questa, per poter aprire lo sportello e non limitare il passaggio delle persone.

Grazie alla mia esperienza e a quella dei miei colleghi, posso però darti dei consigli per arredare una cucina piccola (ad esempio una cucina di 10 metri quadrati):

  • Usa le mensole per arredare la tua cucina e per sfruttare appieno tutto lo spazio a tua disposizione
  • Sfrutta lo spazio verticale scegliendo pensili che si sviluppino fino al soffitto
  • Utilizza colori chiari per ingannare l’occhio e far sembrare la cucina più grande
  • Nei casi di spazio veramente ridotto, valuta l’utilizzo di mobili pieghevoli, in particolare tavoli e sedie
  • Se ne hai la possibilità, fai in modo che la porta di ingresso della cucina sia scorrevole

Perché affidarsi ad un arredatore

La progettazione di una cucina da zero può sembrare un lavoro parecchio impegnativo per chi non è del settore. Ci sono moltissime variabili che incidono nel disegnare lo spazio più importante della casa e l’errore è dietro l’angolo. Per questo esiste una figura professionale capace di comprendere tutte le tue perplessità ed esigenze e trasformarle in un progetto reale: l’arredatore!

Ci sono diversi buoni motivi per affidarsi ad un arredatore, tra cui forse il più importante è l’esperienza. Un arredatore esperto “ti conosce meglio di come ti conosci tu” quando si parla di mobili e riesce ad interpretare i tuoi bisogni e a trasformarli, assieme a te, in materiale concreto: legno, laminato, marmo e vetro. Ha anche una visione di insieme che gli permette di sfruttare le potenzialità degli ambienti, utilizzando gli spazi in modo creativo.

Tutto questo si trasforma in consigli accurati in termini di design, materiali, colori e elettrodomestici.

I motivi per scegliere ArredissimA, ovvero l’azienda dove lavoro

Oltre a tutti i vantaggi nel progettare la tua cucina con un arredatore esperto, in ArredissimA ti aiutiamo con la progettazione tecnica degli spazi e con la rilevazione delle misure attraverso una visita in casa tua. Inoltre forniamo, una volta rilevate le misure e definito lo stile della tua cucina, i disegni tecnici dell’ambiente e soprattutto i rendering realistici in 3D per visualizzare il risultato finale.

In alcuni casi, l’arredatore può offrire al cliente la possibilità di muoversi all’interno degli ambienti prima della messa in posa, grazie alla realtà aumentata.

Inoltre, nelle situazioni più complicate, gli arredatori ArredissimA si pongono come tramite per la cooperazione tra i professionisti coinvolti nel progetto: geometri, elettricisti, imbianchini, idraulici, ecc., fornendo supporto e coordinazione. Non dovrai preoccuparti di nulla!

ArredissimA offre anche un servizio di montaggio professionale: molte aziende demandano questo compito ad agenzie esterne, di cui non sempre riescono a garantire professionalità e competenza. Le squadre di montatori ArredissimA, invece, sono scelte singolarmente per essere sicuri della loro competenza.

Questo offre diversi vantaggi, tra i quali il fatto di avere un solo interlocutore durante tutto il processo di acquisto. Vengono così incoraggiate trasparenza e rispetto dei tempi di installazione ed un’assistenza curata del post-vendita da parte dell’arredatore.

 

Spero che questo articolo ti sia stato utile nella progettazione della tua cucina! Se hai bisogno di una consulenza, vuoi approfondire qualche tema o passare a trovarci in uno dei numerosi punti vendita, fissa un appuntamento con uno dei nostri arredatori cliccando qui sotto!

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