Per evitare di commettere errori, in questo articolo voglio darti 6 consigli, che derivano dalla mia esperienza, su come illuminare la cucina al meglio con le luci a LED.
Ho scelto i LED perché si tratta di una tecnologia sempre più diffusa, che garantisce
- grandissima praticità (ad esempio possiamo scegliere la tonalità della luce e tendenzialmente non viene generato calore),
- una importante riduzione dei consumi energetici
- una “buona dose” di ecosostenibilità.
Iniziamo con i consigli per l’installazione delle luci a LED in cucina:
Velette in cartongesso
Una buona pianificazione è la chiave per il successo: dove e quando è possibile, la soluzione migliore è quella che prevede interventi strutturali alla stanza per andare a creare l’illuminazione ideale. Ed è per questo che in caso di prima casa o di restauro consiglio spesso l’utilizzo di velette in cartongesso (si tratta di pannelli in gesso sorretti da una struttura in metallo che permettono di aggiungere elementi decorativi ai soffitti) dove incassare le luci a LED. Si tratta della soluzione più scenografica, che permette di illuminare in modo uniforme tutta la stanza.
LED sottopensile
La soluzione con i LED sottopensile è probabilmente la più utilizzata, e per dei buoni motivi:
- permette di illuminare in modo omogeneo tutto il piano di lavoro,
- è facilmente realizzabile
- può essere aggiunta anche in un secondo momento.
Consigliamo sempre di rivolgersi all’arredatore però: le strisce LED che si trovano in commercio non sono le stesse che si trovano da Arredissima! ;)
Le stesse luci utilizzate sotto i pensili possono essere utilizzate anche sopra, a livello dello zoccolo o in altre posizioni per ottenere effetti di luce soffusa ideali per creare un’atmosfera rilassante.
Punto luce sul tavolo
Non dimenticate mai di posizionare un punto luce sopra al tavolo (o alla penisola o isola) dove andrete a consumare i pasti. Oltre a focalizzare la luce sul tavolo, il lampadario (o eventualmente la serie di faretti) diventa un complemento d’arredo che dà personalità all’ambiente stesso. Naturalmente anche in questo caso è possibile utilizzare la lampadina a LED.
Luci a LED dentro i mobili
Esistono sistemi che permettono l’accensione dei LED all’apertura dei cassetti o delle ante e che permettono di scatenare un effetto “wow” assicurato, oltre che essere molto utili per creare giochi di luce soffusi. Giochi che si possono costruire anche con il sapiente uso di vetrine illuminate su cui riporre, magari, la preziosa cristalleria.
La zona cottura
Non mi sono dimenticato della zona cottura: semplicemente questa non necessita di una illuminazione a LED dedicata perché è sempre sufficiente il punto luce compreso nella cappa aspirante.
Tonalità della luce
La temperatura colore di una lampada o di una luce a LED si misura in gradi Kelvin (K) e identifica banalmente il suo colore. In commercio esistono LED che coprono tutte le temperature desiderate: le luci con bassa temperatura colore appaiono più “calde” (quindi gialle) e i valori spaziano tra i 2670 e i 3500K. Le luci con una temperatura colore alta risultano invece più “fredde”, (quindi bianco/azzurre); la loro temperatura è superiore ai 4500K. Il mio consiglio è quello di assestarsi attorno ai 4000K, illuminando la cucina con una luce neutra poco invasiva in termini di calore e fastidio agli occhi.
Sei rimasto “abbagliato” da questo mondo di luce? Se si, il mio consiglio è quello di scaricare il catalogo Arredissima, ricco di consigli di stile per la tua cucina e per tutti gli altri ambienti della casa! Puoi anche prendere un appuntamento con uno dei nostri arredatori (senza impegno!) cliccando qui sotto e compilando il form!
